Miglior prestito personale senza garante Roma

Il Miglior prestito personale senza garante Roma  prevede che ci sia un terzo soggetto che si impegni a rimborsare il debito, qualora il beneficiario del finanziamento risulti insolvente.

questa formula, in alcuni casi, non è soltanto un’opzione, ma un obbligo, perché capace di ridurre il fattore di rischio per gli istituti di credito che erogano il capitale. la presenza di un garante (persona fisica o giuridica) assicura alla banca o alla società finanziaria che potrà ricevere indietro i suoi soldi. vediamo nei dettagli come funzionano i prestiti con garante, in modo da scoprire insieme quando è necessaria la presenza di un terzo soggetto chiamato ad adempiere all’obbligo quando il debitore principale non è in grado di farlo.

 tipologie di garanzie  prima di approfondire il nostro discorso sulla figura del garante, vediamo quali sono le garanzie che tutelano gli istituti di credito in caso di finanziamenti. qualora il debitore principale non riuscisse a far fronte al pagamento delle rate e si registrassero episodi di insolvenza, il finanziatore potrà rivalersi sull’oggetto indicato come garanzia o sulla persona scelta come garante dal cliente.

le forme di garanzia più gettonate sono quelle reali e quelle personali. nel primo caso si fa riferimento a mobili o immobili di proprietà dei clienti e le garanzie richieste possono essere l’ipoteca o il pegno. si parla, invece, di garanzie personali quando c’è un terzo soggetto che risponde al rimborso del prestito in caso di inadempimento. tale figura, nota come fideiussore, ripagherà il debito contratto dal cliente della banca o della società finanziaria che ha concesso il finanziamento. la richiesta o meno di garanzie è legata sicuramente al singolo istituto di credito che prende in considerazione l’affidabilità finanziaria del cliente richiedente prestito e il livello di rischio dell’operazione.

 per gli istituti finanziari è necessario che il cliente abbia in primis una fonte di reddito stabile. chi è il garante? chi ha un lavoro autonomo o lavora presso un’azienda privata potrebbe ritrovarsi, nel caso di richiesta di prestito, a dover fornire garanzie ulteriori rispetto alla busta paga o comunque ad un documento che attesti la sua situazione reddituale.

gli istituti di credito risultano, infatti, molto attenti anche alla solidità delle aziende e in alcuni casi richiedono la presenza di un garante. stesso “copione” per chi è titolare di partita iva o magari per chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato. capita sempre più spesso che siano i genitori a fungere da garanti per i rispettivi figli che hanno fatto richiesta di un finanziamento per realizzare un progetto o semplicemente per ottenere maggiore liquidità in vista di un investimento importante.

la figura del garante ha una grossa responsabilità: può anche succedere che debba rispondere quasi completamente di tutta la somma che il debitore principale non è stato in grado di riconoscere all’istituto di credito. chi viene designato come garante, deve dunque anche conoscere quelli che sono i possibili rischi. si viene “bollati” come cattivi pagatori se non si riesce a far fronte al debito. il reddito del garante deve essere, dunque, tale da poter assicurare all’istituto di credito di poter rimborsare le rate residue del prestito qualora il richiedente non ne fosse più in grado.

un soggetto, che in passato è stato indicato come cattivo pagatore, non può fungere da garante. stesso discorso vale per un lavoratore precario, un disoccupato o per chi ha comunque molte spese fisse cui far fronte. il garante deve essere libero da debiti o altre incombenze. il garante non è una figura necessaria quando aumenta la certezza del reddito del soggetto richiedente e dunque cala il rischio di insolvenza. chi ha bisogno di un garante?  i dipendenti statali, che hanno una fonte di reddito certa, non hanno di solito la necesssità di dover presentare un garante all’atto della richiesta di un finanziamento.

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